L’anoressia (dal greco anorexía, composto da an- privativo e órexis “appetito”: “senza appetito”) è un disturbo che consiste in un rifiuto del cibo; non è una malattia del corpo, è una malattia della mente.
Il cibo non è per le anoressiche affatto negativo come cosa in sé, […] ma è amabile, desiderabile, interessante, importante, continuamente presente allo spirito […]. È l’atto di cibarsi che è divenuto pericoloso e angoscioso. Nessuna azione, neppure un delitto, assume per l’anoressica un significato di autodegradazione e sconfitta quanto il satollarsi.
Mara Selvini Palazzoli, L’anoressia mentale, 1981
Le caratteristiche essenziali dell’ Anoressia Nervosa sono tre:
1) persistente restrizione dell’assunzione di calorie tanto da portare la persona ad avere un peso corporeo significativamente basso (inferiore al minimo normale) in riferimento all’età, al sesso e alla traiettoria di sviluppo della persona. Metodi: diete molto restrittive;
vomito autoindotto subito dopo aver mangiato; eccessivo uso di lassativi, pillole dimagranti o diuretici; eccessivo esercizio fisico; vegetarianismo estremo; comportamenti rituali protettivi;
evitamento di qualsiasi contatto sociale che includa il cibo e che mini la capacità a resistere al cibo; eccessive pressioni sui familiari su come fare la spesa e cosa comprare;
2) intensa paura di diventare grassi o di aumentare di peso;
3) significativa alterazione della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo. Alcuni si sentono in sovrappeso, altri ammettono di essere magri ma sono convinti che certe parti del corpo come l’addome, i glutei o le cosce siano troppo grasse. La perdita di peso è vista come una conquista e un segno di straordinaria autodisciplina, mentre l’aumento di peso è visto come una mancanza di autocontrollo.
Spesso non riconoscono le gravi implicazioni mediche del loro stato di malnutrizione:
- complicanze cardio-vascolari: riduzione frequenza del battito cardiaco e abbassamento della pressione arteriosa, riduzione dei livelli di potassio e sodio nel sangue.
- anemia e carenza di globuli bianchi (leucopenia)
- complicanze gastro-intestinali: rallentamento della funzione digestiva con presenza di gonfiori, dolori, sensazioni fastidiose e stipsi.
- complicanze a livello osseo: osteoporosi che è dovuta alla scomparsa del ciclo mestruale.
- complicanze a livello neurologico: pseudoatrofia cerebrale e l’allargamento dei ventricoli.
- complicanze dermatologiche: comparsa di un colorito giallastro delle estremità legato all’aumentato deposito cutaneo di carotenoidi, dall’aumento della peluria (detta lanugo), pelle secca e disidratata, perdita dei capelli. Nelle persone che si procurano il vomito si possono produrre delle caratteristiche abrasioni, piccole lesioni e/o callosità sul dorso delle mani.