Da qualche anno è stata certificata una nuova fobia del mondo moderno, molto particolare e significativa dei nostri tempi, la Nomofobia.
L’ etimologia della parola è l’associazione di due acronimi “no” e “mo”, abbreviazione parola inglese “mobile”, e della parola fobia. Si tratta della paura di non essere connesso alla rete con il proprio telefonino (perché è scarico, perché non c’è campo ecc.).
La ricerca, commissionata nel 2008 a YouGov dal dipartimento per la telefonia delle Poste, ha concluso che soffrono di nomofobia il 53% degli utenti di telefonia cellulare del Regno Unito. Secondo il sondaggio, questa sindrome colpisce più gli uomini (58%) che le donne (48%), e in particolare i giovani tra i 18 e i 24 anni.
Si manifesta con l’impossibilità di spegnere il cellulare, di non poterne stare lontano nemmeno per pochi minuti, di controllare ripetutamente l’arrivo di chiamate, messaggi o altre notifiche.
Secondo David Greenfield, professore di Psichiatria dell’Università del Connecticut la causa di questi disturbi, assimilabili ad una forma di dipendenza patologica, risiede nella chimica della dopamina, il neuro-trasmettitore che nel cervello regola il meccanismo della ricompensa spingendo a compiere un’azione al fine di ottenere un riconoscimento. I messaggi e le telefonate rappresentano il premio e quando questi non arrivano, costringe il cervello ad una continua attività di ricerca e controllo.
Conseguenze della patologia sono il calo dell’attenzione nelle attività quotidiane e disturbi quali attacchi di panico, ansia e stress. Recentemente è stato proposto di includere la Nosofobia tra i disturbi presenti nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), manuale di riferimento mondiale in ambito specialistico psichiatrico.
RIFERIMENTI
King AL, Valença AM, Nardi AE. Nomophobia: the mobile phone in panic disorder with agoraphobia: reducing phobias or worsening of dependence?Cogn Behav Neurol. 2010 Mar;23(1):52-4.
http://www.dailymail.co.uk/?/Nomophobia-fear-mobile-phone-c?
Bragazzi, N. L., & Del Puente, G. (2014). A proposal for including nomophobia in the new DSM-V. Psychology Research and Behavior Management, 7, 155?160.