Nelle reazioni affettive normali i cambiamenti ambientali riescono a modificare gli stati d’animo, mentre quando l’affettività è patologica lo stato d’animo decorre in maniera pressoché indipendente dagli accadimenti esterni. Ad esempio, anche la notizia più positiva o il cambiamento più favorevole non riescono a intaccare la profondità dei sentimenti di tristezza patologica. Allo stesso modo, quando il tono dell’umore è bloccato in una situazione di euforia (fase maniacale del disturbo bipolare), il senso di benessere della persona non è modificato da niente. La persona vede come illimitate le proprie possibilità e capacità. Quest’ultimo quadro clinico è apparentemente opposto ma sostanzialmente accomunato a quello depressivo dalla stessa caratteristica basilare, rappresentata dall’impossibilità di modulare il proprio stato d’animo sulla base delle variazioni della realtà. In questa chiave si comprende bene la differenza fondamentale fra i disturbi dell’umore patologici e gli stati di tristezza o euforia normali. L’elemento cardine di differenziazione non sta tanto nell’aspetto quantitativo, quanto nella particolare FISSITÀ del tono dell’umore che si ritrova nella patologia.
Il dolore psichico può essere intensissimo senza per questo doversi porre come patologico.
Al contrario il requisito più tipico dell’umore patologico consiste nel suo arresto, nella perdita della motilità e mutabilità dei sentimenti.
Nella depressione patologica la tristezza può anche essere non estremamente profonda e meno grave del lutto che insorge normalmente dopo circostanze estremamente dolorose, eppure caratterizzarsi come patologica proprio per le sue caratteristiche di fissità.
Rispetto a questo quadro generale, la depressione reattiva rappresenta un’eccezione. Tuttavia altri sintomi permettono di diagnosticare una forma depressiva.
Un altro aspetto che differenzia le reazioni affettive non patologiche da quelle patologiche è La DURATA. La reazione dell’umore in senso depressivo supera qualsiasi altro stato affettivo normale. Infatti il procedere senza modificazioni per mesi e mesi non ha riscontro nella normale variabilità degli stati emotivi della vita quotidiana.
Infine, la QUALITÀ del vissuto depressivo è diversa da tutte le altre forme di esperienza affettiva comune nella vita. La depressione viene riferita come caratterizzata da un enorme sentimento di vuoto e di immobilità nella capacità ideativa. Rappresenta un periodo della vita non più scandito dai consueti ritmi del tempo e degli avvenimenti, ma una sorta di incatenamento e di appannamento di tutta l’affettività attraverso i quali è possibile solo assistere e non partecipare al ritmo della vita. Allo stesso modo nella fase maniacale del disturbo bipolare le idee e i sentimenti si affollano e si confondono, portando ad una angosciosa incontrollabilità nella gestione del quotidiano.
Una visita specialistica consente di indagare e valutare tutti i sintomi e di poter inquadrare la presenza di un disturbo dell’umore e di una tristezza patologica di natura depressiva.